domenica 25 aprile 2010

Per il diritto alla casa, verso il 1° Maggio

Comunicato di adesione del collettivo sottotetto al corteo del primo maggio 2010.

Il primo maggio scenderemo in corteo con chi in questa città pensa che la speculazione sui beni comuni non sia un diritto.

Gli 80 sfratti a settimana in rapporto alle 80 assegnazioni all'anno di case popolari, dimostrano come le politiche abitative in questa città siano inadeguate all'emergenza esistente.

I 23.000 disoccupati in città, senza un contratto di lavoro, non si possono iscrivere alle graduatorie per le case popolari e le misure anti crisi pubblicizzate dal Comune di Reggio Emilia ,come gli affitti calmierati o l'agenzia per l'affitto, sono accessibili solo per chi ha un contratto di lavoro.

Chi subisce l'esecuzione del pignoramento o dello sfratto, dopo 6 mesi perde anche la residenza, perdendo così i diritti di cittadinanza, primo fra tutti la possibilità di rivolgersi al servizio sociale.

Di fatto migliaia di persone stanno subendo un' espulsione coatta, dopo decine di anni di lavoro sul territorio e nonostante abbiano costruito qui la propria vita e i propri affetti, dopo aver contribuito alla crescita della città , sono obbligati a tornare nei luoghi di origine, siano essi in altre parti d'Italia o in altri paesi.

Scendiamo in piazza per dire che la crisi la devono pagare i palazzinari e le agenzie immobiliari, che grazie alla liberalizzazione del mercato dell'affitto hanno rubato milioni di euro, con affitti che superano il 50% di un salario medio.

La crisi la devono pagare le banche che grazie l'aumento degli affitti, hanno offerto mutui a tasso variabile con rate mensili più basse degli affitti a libero mercato, vendendo l'illusione ai malcapitati di possedere una casa. Nel corso degli anni le rate sono aumentate e chi ha fatto il mutuo si è trovato improvvisamente non più proprietario di una casa ma di un debito a causa del quale perderà l'abitazione.

Scendiamo in piazza perchè siamo contro la logica del governo di questa città che, per “risolvere” la crisi, continua a regalare soldi pubblici o appalti per riqualificazioni squallide ad aziende amiche o a palazzinari.

Scendiamo in piazza perchè siamo contro la logica di chi per uscire dalla crisi vuole espellere dalla città chi oggi ha perso il lavoro, perchè considerato un peso per le casse del comune.

Scendiamo in strada perchè vogliamo :

l IL BLOCCO GENERALIZZATO DEGLI SFRATTI

l L'ISTITUZIONE DI “UNA VIA DEL COMUNE” DOVE CHI HA PERSO L'ALLOGGIO POSSA MANTENERE LA RESIDENZA

l L'ATTUAZIONE DI POLITICHE ABITATIVE A BASSA SOGLIA DI ACCESSO RIVOLTE A CHI NON HA REDDITO O HA UN REDDITO MOLTO BASSO

l LA REQUISIZIONE DEGLI ALLOGGI PRIVATI SFITTI APPARTENENTI AI GROSSI PROPRIETARI IMMOBIGLIARI

l LO STOP DEFINITIVO ALLA VENDITA DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO PERCHE' ALMENO QUEL POCO CHE E' RIMASTO VENGA MANTENUTO

Appuntamento

sabato 1° maggio ore 14 stazione FFSS Reggio Emilia

COLLETTIVO SOTTOTETTO

lunedì 19 aprile 2010


1° MAGGIO 2010
MANIFESTAZIONE PER I DIRITTI
CONCENTRAMENTO
STAZIONE TRENI(PIAZZALE MARCONI) ORE 14.00
- Per la regolarizzazione di tutti i migranti
- Per dire no al razzismo e alla legge Bossi-Fini
- Per dire no al Pacchetto sicurezza”
- Per la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro
- Per il mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
- Per dire no allo sfruttamento
- Per il diritto alla casa
- Per un reddito garantito anche per chi non ha più un lavoro
1 مايو 2010
مظاهرة للدفاع على حقوقنا
محطة القطار (ساحة ماركوني) 14.00

-- لتسوية وضعية كل المهاجرين بدون استثناء.
-- لنقول لا للعنصرية ولا لقانون بوسي فيني.
-- لنقول لا لحزمة الأمن
لماروني
-- لقطع الصلة بين تصربح الإقامة وعقد العمل.
-- للحفاظ على تصريح الإقامة لأولئك الذين فقدوا وظائفهم.
-- لنقول لا لاستغلال المهاجرين.
-- للحصول على الحق في السكن.
-- للحصول على الدخل المضمون لأولئك الذين فقدوا العمل.
1st MAY 2010
RIGHTS DEMONSTRATION
MEETING POINT
RAILWAY STATION (PIAZZALE MARCONI) 2 P.M.
-to ensure regular stay to all the migrants
-to say no to racism and to the immigration law “Bossi-Fini”
-to say no to “pacchetto sicurezza”
-to release document from work
- for the preservation of document in case of job loss
-to say no to the exploitation of workers
-for the rights of home
-to assure a minimum income even to those who lost their job
1° MAI 2010
MANIFESTATION POUR LES DROITS
RASSEMBLEMENT
GARE FERROVIAIRE (PIAZZALE MARCONI) 14H
- Pour la régularisation de tous les immigrés
- Pour dire Non au racisme et aux lois Bossi-Fini
- Pour dire Non au Pacchetto sicurezza”
- Pour qu’il n’existe plus de lien entre le permis de séjour et le contrat de travail
- Pour le maintien du permis de séjour en cas de perte de l’emploi
- Pour dire Non à l’exploitation
- Pour le droit au logement
- Pour que le revenu soit garanti même pour qui n’a plus d’emploi
1 МАЯ 2010
МАНИФЕСТАЦИЯ ЗА ПРАВА ЧЕЛОВЕКА
СБОР У ЖЕЛЕЗНОДОРОЖНОЙ СТАНЦИИ(ПЛОЩАДЬ МАРКОНИ) в14.00
-Узаконить всех мигрантов
-Сказать нет расизму и закону Босси Фини
-Сказать нет"Pacchetto sicurezza"
-За разрыв связи между видом на жительство и рабочим контрактом
-За сохранность вида на жительства в случае потери работы
-Сказать нет эксплуатации
-За право на жилье
-ЗА гарантированный доход даже для тех,кто потерял рабочее место
Ass. Città Migrante

mercoledì 14 aprile 2010

FESTA DEI LAVORATORI 2010 APPELLO PER UN COMUNE DI LOTTA PER UN 1° MAGGIO 2.0

MEETING POINT: Sabato 1° maggio ore 14 piazzale Marconi, di fronte alla stazione FFSS Reggio Emilia

vedi anche il lancio della manifestazione dell'associazione Città Migrante tradotto in più lingue


Un appuntamento, quello del corteo del primo maggio che vede scendere in piazza una parte dell’“irregolarità” lavorativa reggiana, dai lavoratori migranti in nero a tutti quei soggetti esclusi da ogni forma di contratto collettivo, i cosiddetti precari. La precarietà oggi disegna un complesso e frammentato mondo di lavoratori che non possono né programmare né delineare un futuro certo, sono persone messe a lavoro 24 ore al giorno. Siamo arrivati ad un punto tale che aspettando il lavoro, cercando un lavoro, formandoci per un lavoro, migrando per un lavoro non si sa più come fare a pianificare minimamente le nostre vite. Non bastasse il lavoro sempre più degradante anche una casa non è più certa, la rendita immobiliare feroce produce 80 sfratti esecutivi alla settimana. Chi poi la casa ce l’ha deve fare i conti con tariffe per le utenze ed un carovita mortificante.

Non dimentichiamo anche che una grandissima fetta di lavoratori nella manifattura, ora sotto cassa integrazione non sarà reintegrata perché la sua azienda è fuori mercato o costretta a chiudere, e la cassa integrazione non è eterna. A tutto questo bisogna aggiungere chi lavoratore non è più perché disoccupato, nella sola provincia di Reggio Emilia ne contiamo circa 23.000.

In questa giornata vogliamo dare spazio a tutte le forme di resistenza quotidiana alla crisi, percorsi reali di lotta e cooperazione positiva che vedono partecipi tanti nelle più svariate forme, dall’attivismo di base, sia esso politico che sindacale fino ai gruppi di acquisto solidale passando per i comitati in difesa dei beni comuni ed il volontariato.

Puntare su di una seria riforma del welfare per permettere lo sviluppo di leggi che garantiscano un reddito minimo garantito è di fondamentale importanza, oggi non deve essere più tabù pensare ad un reddito svincolato dal lavoro materiale, alla luce anche delle notevoli trasformazioni che la figura del lavoro tradizionale salariato ha compiuto nell’epoca della globalizzazione neoliberista. Al contrario delle dinamiche novecentesche pensiamo che gli interessi comuni dei lavoratori e le battaglie ad esse connesse non possano essere oggi sintetizzate in una bandiera o partito, pensiamo al contrario che mettere al centro le soggettività ed i percorsi attivi di lotta possano stimolare la creazione di future nuove istituzioni comuni ben più funzionali dei vecchi arnesi arrugginiti eredità di un passato glorioso ma lontano. Vecchi arnesi come le forme partito e sindacato ora terreno di conquista del “pensiero” dominante leghista. Lega nord capace in Emilia di prendere i vecchi modelli del PCI e tramutare l’ identità della vecchia classe lavoratrice in razzismo e diventando un faro per i molti disorientati da crisi e globalizzazione. La capacità della lega di organizzare le paure e selettivamente decidere chi pagherà la crisi, perdendo di fatto cittadinanza e diritti, ha permesso di accumulare una forza che oggi la pone al comando di un governo Berlusconi corrotto e mafioso.

Partendo anche da una data simbolo come il 1° maggio, festa dei lavoratori, si può iniziare una rete di corpi resistenti al declino del paese Italia e propositivi per la città di Reggio Emilia mettendo al centro la produttività sociale, l’indipendenza e la libertà.

Precari, disoccupati, cassintegrati, lavoratori migranti, migranti espulsi dal mondo del lavoro, sfrattati, impiegati nei servizi e del terziario, ricercatori universitari, precari della scuola, partite iva disoccupate, attivisti, promotori di gruppi di acquisto solidale, volontari, studenti, artisti…

TUTTI IN CORTEO dalla stazione e il suo quartiere multietnico fino a piazza Prampolini animata dalla fiera alternativa di Pollicino.